Viticoltura da tavola in Iran: cosa cambia?

Protagonista della seconda tappa del Grape World Tour, la viticoltura iraniana è oggi un mix di tradizione e innovazione. Scopriamola meglio

da uvadatavoladmin
Viticoltura

Secondo il Centro Statistico dell’Agricoltura del Ministero della Jihad, la superficie totale destinata alla viticoltura Grape World Tour da tavola in Iran è di 277.955 ettari, con una produzione totale di 3,1 milioni di tonnellate. Questa vasta area di coltivazione evidenzia l’importanza della produzione di uva nel settore agricolo iraniano. Un comparto viticolo che oggi in Iran poggia su tre grandi pilastri: tradizione, innovazione e futuro sostenibile.

Ce lo hanno raccontato i professori Kourosh Vahdat e Hamed Dolati Baneh nella seconda tappa del 2024 del Grape World Tour, la rubrica di uvadatavola magazine dedicata ai diversi Paesi produttori di uva da tavola nel mondo.

La coltivazione e il consumo di uva da tavola hanno una lunga storia in Iran, con testimonianze risalenti già alla seconda metà del VI millennio a.C. L’interesse degli antichi iraniani per vari prodotti dell’uva, combinato con condizioni naturali favorevoli, ha portato a sviluppi significativi nella coltivazione di questa coltura, tanto che oggi la produzione di uva da tavola svolge un ruolo centrale nell’economia di diverse città dell’Iran.

Principali aree dell’Iran in cui viene praticata la viticoltura da tavola

La coltivazione dell’uva da tavola in Iran abbraccia diversi climi e regioni, comprese molteplici regioni di Alborz. Province come Fars, Qazvin, Azerbaigian occidentale, Khorasan e Kurdistan sono attori chiave nella viticoltura da tavola, grazie all’utilizzo di tecniche specifiche per le zone aride che consentono di produrre uva di alta qualità.

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Statue di grappoli d’uva come simboli delle città produttrici di uva in Iran

Principali differenze tra la produzione di uva da tavola iraniana e quella italiana

La produzione iraniana e quella italiana di uva da tavola differiscono in termini di clima, varietà, pratiche di coltivazione e dinamiche di mercato. La produzione viticola iraniana si concentra su varietà autoctone adatte alle condizioni locali e si rivolge principalmente al consumo interno con alcune esportazioni verso i Paesi vicini. I coltivatori italiani, invece, per i mercati di esportazione, utilizzano spesso sistemi di sostegno avanzati e tecnologie più moderne rispetto a quelle iraniane.

Principali varietà di uva da tavola coltivate in Iran

I coltivatori iraniani producono una vasta gamma di cultivar di uva, tra cui Sultana (Bidane Sefid o Keshmishi Sefid), Red Sultana (Keshmeshi Qermez), Fakhri, Peikami, Shahani, Rasha e Yaqhoti, dimostrando la ricchezza della selezione varietale di uva da tavola nella regione. Negli ultimi anni, tuttavia, sono state introdotte e sviluppate nei sistemi di impianto cultivar commercialmente importanti come Flame Seedless, Perlette, Fiesta, Superior, Black Seedless, Autumn Royal, Ruby Seedless, Red Globe, Autumn King, Scarlet e altre, al fine di soddisfare meglio le richieste del mercato.

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Forma di allevamento tradizionale nella coltivazione della vite in Iran

Le forme di allevamento tradizionali in Iran sono tipicamente caratterizzate da tralci orizzontali vicini al terreno, che proteggono meglio la vegetazione e i grappoli dai danni del vento e sono adatti alla viticoltura in zone aride. I sesti d’impianto dei vigneti cambiano a seconda delle forme di allevamento e della disponibilità idrica, variando da 2×3 a 3×3 metri. Adesso, grazie ai recenti progressi ottenuti attraverso l’adozione di forme di allevamento rialzate da terra, si cercherà di migliorare l’efficienza di gestione e la qualità dell’uva.

Utilizzo delle coperture in plastica nei vigneti

I produttori iraniani si stanno orientando verso l’utilizzo di reti di copertura per la protezione dei vigneti al posto di film plastici, compiendo così un passo avanti verso pratiche di gestione più sostenibili dei vigneti.

Organizzazione della produzione di uva da tavola in Iran

La viticoltura da tavola in Iran è condotta da aziende eterogenee: accanto a realtà di grandi dimensioni, si trovano spesso produttori che producono uva su superfici molto ridotte. Questo, però, non è un fattore limitante: in entrambi i casi, infatti, si riesce a raggiungere un risultato qualitativo importante e a sviluppare una concorrenza leale. 

Meccanizzazione e Tecnologie Innovative

Mentre le operazioni tradizionali come la potatura e la raccolta vengono eseguite manualmente, grazie all’adozione di forme di allevamento rialzate da terra, i coltivatori iraniani stanno iniziando a meccanizzare operazioni riguardanti il controllo delle erbe infestanti e la gestione dei parassiti. Accanto a questo, si stanno adottando sistemi colturali innovativi che prevedono l’utilizzo di reti di copertura al fine di migliorare le pratiche di gestione dei vigneti e garantire la qualità dell’uva prodotta.

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Vigneto giovane coltivato con forma di allevamento a Y per la produzione di uva da tavola

Gestione post-raccolta e destinazioni di mercato

Le varietà di uva a maturazione tardiva in Iran vengono conservate in celle frigorifere utilizzando polvere di zolfo bruciata e fogli generatori di anidride solforosa (SO2) così da preservarne la qualità nel periodo di post-raccolta. L’uva da tavola iraniana è destinata principalmente ai mercati interni, con alcune esportazioni verso la Russia e i Paesi arabi lungo il Golfo Persico.

Coltivazione e finestre commerciali

L’uva entra nel mercato iraniano a giugno con varietà come Yaqhoti, introducendo gradualmente altre cultivar fino a metà ottobre, garantendo una fornitura costante di uva fresca e di qualità per tutta la stagione.

Visione futura per la produzione iraniana di uva da tavola

Il futuro della produzione iraniana di uva da tavola mira a migliorare le infrastrutture dei vigneti, attraverso una maggiore meccanizzazione di alcune operazioni colturali e l’adozione di reti di copertura, al fine di migliorare le rese produttive, sia in termini quantitativi che qualitativi. Aspetto da non sottovalutare è poi la transizione verso cultivar innovative che, meglio collocate sul mercato, permettono ai produttori di ottenere remunerazioni più elevate e al contempo di garantire maggiori sostenibilità e resilienza dell’industria iraniana dell’uva da tavola per le generazioni presenti e future.

Gli autori desiderano ringraziare il Dr. Mohsen Ebrahimi e il Dr. Hossein Heydari per il loro contributo a questo articolo.

A cura di:
Hamed Dolati Baneh (Senior Researcher of Grape Vine, Department of Horticultural Research, Agricultural and Natural Resources Research Center of Kurdistan, Agricultural Research, Education and Extension Organization, Sanandaj, Iran).
Kourosh Vahdati (President of Iranian Society for Horticultural Science, Department of Horticulture, University of Tehran, Iran).
©uvadatavola.com

 

 
 
 

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