Sapore dolce e polpa croccante sono solo alcune delle caratteristiche della selezione 3.3.142 presentata…
senza semi
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Mentre la Sicilia è nel pieno della raccolta, la Puglia ha cominciato a tagliare i primi grappoli solo da qualche settimana. “L’annata è promettente sia per quantità che per qualità del prodotto. Ma la partenza è timida, dobbiamo imparare ad aspettare”.
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I consumatori europei – e non solo – sono sempre più ghiotti di uva da tavola del colore rosso.
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La California Table Grape Commission (CTGC) estende all’Italia il suo programma internazionale di commercializzazione e protezione di alcune varietà di uva da tavola seedless che gestisce in qualità di licenziataria esclusiva.
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Martedì 22 settembre 2020 alcuni breeder italiani si sono dati appuntamento a Noicattaro (Ba) per presentare alcune nuove varietà.
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La costituzione di nuove varietà senza semi coperte da privativa è svolta da numerosi breeder internazionali. A questi si stanno affiancando oggi alcuni soggetti italiani. Tante le modalità di contratto che è possibile stipulare per la produzione e commercializzazione delle varietà.
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“Le fiere internazionali sono delle occasioni ghiotte; non solo le aziende ortofrutticole hanno la possibilità di farsi conoscere, ma sono giorni in cui fare bilanci che forniranno le linee guida per la futura campagna agricola e commerciale”.
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International Fruit Genetics, LLC (IFG™), società con sede in California, è titolare di alcune varietà di uva da tavola, quali IFG Eleven (Sugar Crisp™), IFG 068-175 (Sweet Celebration™), IFG Nine (Jack’s Salute™), IFG Seven (Cotton Candy™), IFG Six (Sweet Sapphire™), debitamente protette da titoli di privativa vegetale comunitaria.
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L’uva da tavola italiana dovrà essere sempre più focalizzata sulle seedless, mentre le varietà tradizionali come Italia o Pizzutella resteranno una bandiera della proposta tricolore, un prodotto per amatori, di nicchia, magari valorizzato con in una fascia premium.
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Martedì pomeriggio, 17 settembre 2019 Grape&Grape Group, azienda pugliese che opera nell’ambito della ricerca, della produzione e della commercializzazione di uva da tavola, ha presentato ai diversi stakeholders le sue nuove selezioni di uva da tavola.
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Partita in ritardo la stagione dell’uva da tavola (concentrata quasi esclusivamente nel Metapontino) risente di prezzi all’ingrosso scarsamente remunerativi per i produttori.
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A Turi (Ba) per la varietà Vittoria l’acinellatura è conclusa e tra qualche giorno il frutto raggiungerà la piena maturazione e potrà essere raccolto.
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Senza semi e dal sapore moscato, questi alcuni dei tratti distintivi dell’uva del futuro.
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La “colatura prefiorale“, fenomeno denominato “shedding” in inglese, interessa varietà come Superior seedless, Victoria, Palieri e altre senza semi.
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Le previsioni per la prossima stagione lasciano ben sperare secondo Giovanni Raniolo, presidente del Consorzio di Tutela dell’Uva da Tavola di Mazzarrone Igp.
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“Quest’anno la qualità commerciale delle uve nel complesso è stata buona, ma c’è stato bisogno di tanto lavoro per ripulirle dai marciumi”.
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Il “Foreign Agricultural Service” (FAS) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha previsto un calo dell’1,5% delle esportazioni di uva da tavola cilena per la stagione 2018-19, durante la quale si ipotizza una produzione pari a 720.000 tonnellate.
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I produttori di uva da tavola brasiliani sono ai nastri di partenza per la stagione 2018/2019. Già le prime partite di varietà precoci hanno raggiunto in questi giorni gli stabilimenti delle società che si occupano della collocazione del prodotto in Europa.
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Il Canada è alla ricerca di nuove varietà di uva da tavola che possano essere coltivate nella regione dell’Ontario.
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A Berlino, durante l’ultima edizione di “Fruit Logistica“, è stata presentata una nuova varietà di uva rossa senza semi Joybells, che promette un anticipo di 7-10 giorni sulla Flame.
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Per Ciro Monopoli, produttore di melograno e di uva da tavola – apirena e Vittoria – in località Grottaglie, questa stagione è stata abbastanza positiva.
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A Murcia, finora, la campagna dell’uva è stata eccellente, anche se l’inizio è stato difficile a causa della presenza sul mercato del frutto egiziano.
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Il tecnico consulente in viticoltura da tavola Giacomo Grande descrive la campagna siciliana ai lettori di uvadatavola.com.
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In questo video l’agronomo Angelo Gasparre, dello studio associato Food Agri Service, ci spiega perché alcuni costitutori esteri hanno deciso che i loro interlocutori sul territorio italiano sarebbero state le figure commerciali.