Francia: a causa della crisi i consumi di frutta e verdura diminuiscono

da Redazione uvadatavola.com

I francesi mangiano sempre meno frutta e verdura e solo uno su quattro segue la raccomandazione di mangiarne cinque porzioni al giorno, come indicato dal Programma nazionale per un’alimentazione sana, pubblicato nel 2001.

Oggi, le generazioni più giovani consumano quattro volte meno frutta e verdura rispetto ai nonni.

Un’indagine sui comportamenti e i consumi alimentari in Francia, condotta dal Centro di ricerche Crédoc, mostra che tra il 2007 e il 2010 c’era stato un aumento dei consumi di frutta e verdura, che la crisi economica ha poi completamente cancellato. Nonostante la ripresa economica registrata nel 2016, l’anno scorso si è registrato il livello di consumo più basso dal 2001 ad oggi, sia tra i bambini che tra gli adulti.

I francesi che rispettano meno la raccomandazione sul consumo di frutta e verdura sono coloro che vivono in famiglie con due o più figli, con un basso livello di istruzione e che vivono prevalentemente nella parte settentrionale del paese. Contemporaneamente, nelle fasce sociali svantaggiate, il sovrappeso e l’obesità sono aumentati anche nel 2016.

Riducendo i margini di guadagno si potrà rendere il biologico accessibile a tutti i cittadini
Intanto, l’associazione dei consumatori Ufc-Que Choisir ha messo sotto i margini di rincaro praticati dalla grande distribuzione su frutta e verdura biologici, mediamente più cari del 79% rispetto ai prodotti dell’agricoltura convenzionale. L’associazione afferma che se i costi dell’agricoltura biologica sono maggiori rispetto a quella convenzionale, ciò può spiegare solo la metà dei costi aggiuntivi pagati dai consumatori. Il resto va addebitato ai margini esorbitanti dei supermercati.

Il ministro della Transizione ecologica, Nicolas Hulot, ha commentato i dati di Ufc-Que Choisir, della cui imparzialità ha dichiarato di non dubitare, dicendo che, se i margini di guadagno sono così rilevanti, questa potrebbe essere una buona notizia. Infatti, questo significa che, riducendoli, si potrà rendere il biologico, così come i prodotti di qualità e prossimità, accessibili a tutti i cittadini e non riservati ai più abbienti. Il ministro ha aggiunto che, durante gli Stati generali dell’alimentazione attualmente in corso, tutti gli attori della filiera alimentare saranno messi davanti alle loro responsabilità.

 

Fonte: Il fatto alimentare

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