Ortofrutta: ricercatori pugliesi realizzano un container ad atmosfera controllata

da Redazione uvadatavola.com

Perché lavorare solo sul freddo per il trasporto dell’ortofrutta quando si può controllare l’atmosfera.

Il progetto CONTINNOVA, finanziato dalla Regione Puglia con circa 1 milione di euro, ha infatti realizzato un prototipo di “Container isotermico innovativo equipaggiato con atmosfera controllata“.

Bernardo Pace, ricercatore presso ispa-cnr, spiega ad uvadatavola.com: “Attualmente l’ortofrutta è trasportata per lo più su gomma con container o casse refrigerate. La conservazione del prodotto come l’uva da tavola quindi è gestita solo attraverso il controllo del freddo o dell’anidrite solforosa. L’uso di quest’ultima però, per alcuni mercati, è ammessa solo per la fase di stoccaggio e non per il trasporto”.

“Per questo – continua il ricercatore – abbiamo immaginato di applicare l’atmosfera controllata in appositi container. Il metodo già è in uso per la conservazione di mele, pere e kiwi, ma si tratta di una tecnologia applicata finora solo alle celle fisse. La nostra ricerca invece ha realizzato un prototipo capace di adottare l‘atmosfera controllata anche durante il trasporto. I grandi colossi del settore stanno già guardando in questa direzione. Il trasferimento di merci, e in particolare di ortofrutta, da zone di produzione a zone di consumo molto lontane tra loro è in continua crescita. Il solo freddo non è più sufficiente a garantire la conservazione del prodotto per tempi così lunghi, il settore ha bisogno di soluzioni alternative. Nella fase di post raccolta non abbiamo di fatto altri strumenti a disposizione”.

La ricerca è durata un po’ più di due anni, ma contiamo di proseguire gli studi coinvolgendo direttamente le imprese interessate -conclude Bernardo Pace-. Al momento non abbiamo realizzato una stima economica che tenga presente i costi per andare in produzione. Il nostro obiettivo era quello di creare un oggetto che ancora non esisteva e lo abbiamo raggiunto. Siamo comunque intenzionati a realizzare il nuovo container per le aziende interessate. Abbiamo infatti già un prototipo e l’azienda Ifac è si è detta disponibile alla produzione, siamo pronti ad andare incontro alle esigenze del compato.”

Il progetto di ricerca ha coinvolto i leader del settore afferenti sia al mondo della ricerca che dell’industria e del mercato: il partenariato è guidato dall’azienda IFAC, con il ruolo di capofila, assieme alla società Tera e Ditro, il Dipartimento SAFE dell’Università degli Studi di Foggia, i Dipartimenti DMMM e DICATECh del Politecnico di Bari con lo Spin-Off Ingenium, la rete di laboratorio Apulian Food Fingerprint e gli Istituti del CNR di Bari, ISSIA e ISPA.

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Autore: Teresa Manuzzi

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